Wednesday, October 12, 2016

Una notte movimentata

Soffro molto il freddo e ieri sera non sono riuscita ad allontanarmi dal camino, la camera da letto non ha riscaldamento. Ho deciso così di dormire sul divano. Essendo ormai di proprietà dei bestioli, era chiaro che avremmo dovuto dividerci un giaciglio - che lunghi distesi non ci si sta da soli - in tre: Ciobino il piccoletto, nonchè l'inseminatore della valle ( se avete jack russel femmine e volete cucciolotti, va a colpo sicuro) Barnotto l'intrepido e mente del gruppo, ed io. Tutto sotto la strettissima sorveglianza dell'age' della banda Lino puzzolander,  che dalla cuccia con copertina ci offriva una pratica  e moderna ninna nanna con il russamento e qualche puzzetta per colorire l'atmosfera e conferire aroma soporifero all'etere.
Allora, il primo quarto d'ora ha funzionato alla grande, una volta prese le postazioni sembrava un assetto perfetto. Barnotto nell'incavo delle ginocchia e ciobino sulla spalla abbracciato a me. Lino ha raggiunto morfeo nel giro di trenta secondi.
Poi si è scatenato l'inferno.
Ciobino insisteva per calpestarmi la faccia, leccarmi il naso, salirmi sulla testa. E non erano dimostrazioni di affetto, lo stronzetto voleva il cuscino. Ceduto. Ho affossato la testa verso il mento con una torsione del collo totalmente innaturale.
Lino ha cominciato con le sue manifestazioni da cane vecchio e matto: va in fissa, vede delle cose strane, invisibili agli altri cani e agli umani, punta lo spazio ristrettissimo dietro ad un mobile, nel quale non riuscirebbe ad infilarsi nemmeno dopo mesi di dieta serrata, e comincia a spingere. con il muso, con la pancia, butta a terra tutto quello che trova e spesso rimane incastrato.
Barny a vedere sto pazzo comincia ad innervosirsi, saltella sul divano e sopra di me come se dovesse salvare la specie umana. Gli ringhia contro, abbaia. Quell'altro lo prende per incoraggiamento e con il muso sfonda ancora di più.
Ciobino sente un animale fuori e deve necessariamente pena tremolio di tutti gli arti, correre fuori nei campi ad affermare il suo possesso del territorio.
Lino si calma, barny si assesta, si accuccia fuori dalle coperte per monitorare la situazione. Non posso più tirarle verso di me, ho fuori una spalla.
Una notte movimentata, ho il collo incriccato, ma non ho sofferto il freddo

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