Sunday, January 29, 2017

Profondità

Penso che con la leggerezza bisogna saperci andare a braccetto, altrimenti si può solo fare finta che ci stia bene un mondo in scala di grigio e ci si puo' raccontare come é buono il profumo di una rosa di cartone che in realtà non sa che di cartone. E penso che non sono capace. Ciao signora leggerezza, ritorna per favore quando ho capito dove sono gli interruttori, il motore generale pulsante al centro, e le periferiche in alto zona orecchie. Finché non riesco a spegnerli, o almeno ad interrompere il collegamento tra centro e rami,  non c'è verso, mi tocca prender tè e pasticcini con vostra signora profondità. 

Monday, December 12, 2016

Santa Lucia

Non raccontiamoci stronzate, c'è un freddo allucinante stanotte, io ho vino rosso, ho la stufa, il divano, ho la polenta istantanea e ho comprato anche il gorgonzola quello piccante, ho il fieno, ti puoi anche fumare qualcosa di modificato ed io non dico niente a nessuno, rimango omertosa, perchè lo so che la notte per te sarà lunga e difficile ed hai bisogno di sostegno. Possiamo anche parlare male degli uomini, o del fondotinta che non tiene. Lino può anche guardare tanto è cieco già di suo. Santa lucia io ti offro un ristoro caldo, cibo calore umano, empatia, solidarietà femminile, ti puoi anche fare la doccia se vuoi e mi prendo cura del ciuco. Lasciami pure una bella carta di credito illimitata e siamo pari. 

Friday, December 9, 2016

Saponetta di ovvietà

Abbassare le aspettative al livello dei piedi, posarli concretamente al suolo, schiacciarci sotto qualche vana speranza, zittire il giudice severo che alberga nel proprio cervello e vorrebbe lenzuola pulite tutte le mattine per nuovi letti in cui sognare, scivolare lisci lisci sopra ad una saponetta di ovvietà, frasi fatte, chiacchiere sul freddo e la politica che non funziona, non sentire, non cercare, non provare, non toccare, non annusare, non registrare. Stare starandosi dall'impossibile. Che non esiste. Come è tutto così normale e facile sulla superficie,e se qualcuno mi chiedesse mai un viaggetto ad un gradino più sotto, verso la profondità, organizzare veloci la fuga e far sparire le tracce.

Portami con te


Sunday, November 13, 2016

Che vita difficile

....ho perso l'orecchino di perla della mia mamma, al risveglio ne avevo solo uno. Mi ricordo benissimo la sua espressione quando glieli avevo donati, piangeva di commozione, non ne aveva mai avuti con le perle. Ho dormito sul divano con  Barnotto e ciobino. Magari se lo sono magnato. Non mi resta che aspettare e cercare di recuperarlo. O forse me lo sono magnato io dormendo, visto che oggi ho nausea e mal di capoccia. Forse non era digeribile. E non mi resta che aspettare di recuperarlo. Che vita difficile.

Friday, October 14, 2016

Fami!

Mi venivano delle fami assurde alla mattina (roba che non è mica tanto mutata con il tempo) e tenevo sotto al banco delle sleppe di focaccia della Bulla, adorabilmente bigiunte, alternandole a quella dolce, con lo zucchero tutto incastonato nei forellini. Attaccavo a scartocciare la merenda con le mani infilate sotto al banco, inzaccherandomi di olio o zucchero mani faccia libri e quaderni, ma la cosa più bella è che ero convinta che la maestra non se ne accorgesse.
E lei, amorevole cuore di mamma, sorrideva e non diceva nulla.

Wednesday, October 12, 2016

Una notte movimentata

Soffro molto il freddo e ieri sera non sono riuscita ad allontanarmi dal camino, la camera da letto non ha riscaldamento. Ho deciso così di dormire sul divano. Essendo ormai di proprietà dei bestioli, era chiaro che avremmo dovuto dividerci un giaciglio - che lunghi distesi non ci si sta da soli - in tre: Ciobino il piccoletto, nonchè l'inseminatore della valle ( se avete jack russel femmine e volete cucciolotti, va a colpo sicuro) Barnotto l'intrepido e mente del gruppo, ed io. Tutto sotto la strettissima sorveglianza dell'age' della banda Lino puzzolander,  che dalla cuccia con copertina ci offriva una pratica  e moderna ninna nanna con il russamento e qualche puzzetta per colorire l'atmosfera e conferire aroma soporifero all'etere.
Allora, il primo quarto d'ora ha funzionato alla grande, una volta prese le postazioni sembrava un assetto perfetto. Barnotto nell'incavo delle ginocchia e ciobino sulla spalla abbracciato a me. Lino ha raggiunto morfeo nel giro di trenta secondi.
Poi si è scatenato l'inferno.
Ciobino insisteva per calpestarmi la faccia, leccarmi il naso, salirmi sulla testa. E non erano dimostrazioni di affetto, lo stronzetto voleva il cuscino. Ceduto. Ho affossato la testa verso il mento con una torsione del collo totalmente innaturale.
Lino ha cominciato con le sue manifestazioni da cane vecchio e matto: va in fissa, vede delle cose strane, invisibili agli altri cani e agli umani, punta lo spazio ristrettissimo dietro ad un mobile, nel quale non riuscirebbe ad infilarsi nemmeno dopo mesi di dieta serrata, e comincia a spingere. con il muso, con la pancia, butta a terra tutto quello che trova e spesso rimane incastrato.
Barny a vedere sto pazzo comincia ad innervosirsi, saltella sul divano e sopra di me come se dovesse salvare la specie umana. Gli ringhia contro, abbaia. Quell'altro lo prende per incoraggiamento e con il muso sfonda ancora di più.
Ciobino sente un animale fuori e deve necessariamente pena tremolio di tutti gli arti, correre fuori nei campi ad affermare il suo possesso del territorio.
Lino si calma, barny si assesta, si accuccia fuori dalle coperte per monitorare la situazione. Non posso più tirarle verso di me, ho fuori una spalla.
Una notte movimentata, ho il collo incriccato, ma non ho sofferto il freddo