Intanto significava che papà non era a casa, quindi non eravamo costretti a vedere il tg, e mi potevo sedere dalla parte in cui si vedeva lo schermo, che di solito avevo alle spalle, e poi si aspettava. La macchinetta ne sputava solo due per volta. E noi eravamo quattro. Prima uno a testa, bello bruciacchiato, con il formaggio filante e zeppo di prosciutto, poi un secondo giro un secondo toast. E l'ultimo giro mezzo toast a testa.
Mamuska che ciabattava dal tavolo alla cucina e noi che sembrava non mangiassimo da secoli. E lei che si sentiva in colpa per questa cena un po' frugale, senza minimamente immaginare quanto noi la amassimo. Due tre morsi e non ce n'era più... Mi manca quella gioia. Quell'attesa. Quello scrocchiare. Quella semplicità. Quel mangiare per fame e per gola senza contare quanti grassi e quante calorie. Quella purezza. Quei momenti. La mamma. Mi mancano i toast. I suoi.